“Germanico, ecco Giano l’anno t’annunzia felice, / Giano che nei miei carmi per primo compare. / Giano bifronte, che l’anno cominci scorrente / silenzioso, solo tra i Numi vedi dietro. / Ai duci sii propizio, che danno con l’opera loro / alla fertile terra pace serena e al mare; / il popolo proteggi, proteggi il Senato di Roma / ed i candidi templi dischiudi col tuo cenno.”
(Ovidio, Fasti)
Ianuarius (Gennaio) nel calendario romano era il mese dedicato al dio Giano, divinità bifronte capace di guardare contemporaneamente al passato e al futuro. Era il dio dei passaggi, materiali e immateriali, e soprattutto degli inizi, delle nuove attività. Era rappresentato come un busto con due volti che guardano in direzioni opposte: il principio e la fine, l’entrata e l’uscita, l’interno e l’esterno.
Gennaio era quindi il periodo dell’anno dal valore più propiziatorio per il futuro, in cui i romani celebravano la forza misteriosa e primigenia di questa divinità, e che è presente ancora oggi nello spirito che contraddistingue l’universo di liturgie legate all’inizio dell’anno.
Riti che celebrano un passato che non è più e un futuro che non è ancora1 e che servono a definire il presente.
Spesso questi riti erano onorati a tavola, servendo cibi dolci, il cui significato ci parla Ovidio nel primo libro dei Fasti:
“Che cosa voglion dire i datteri e i fichi rugosi / e il puro miele offerto dentro un candido vaso?” “Si fa per buon augurio – rispose Giano – perché nelle cose / passi il sapore e l’anno, qual cominciò, sia dolce.”
E voi avete qualche rito di passaggio tra l'anno vecchio e quello nuovo?
In attesa di conoscere i vostri, ho chiesto a Francesca Romana De Bernardino, autrice della golosa newsletter culinaria “Sfoglia”, quale fosse il suo rituale gastronomico.
Se siete curiosə lo trovate nella parte finale di questa newsletter, nella sezione “Altre parole, altre voci”.
Il mio rituale di questi giorni di inizio anno è la creazione di una Vision Board2, uno strumento che serve a focalizzare i desideri da realizzare.
Mi permette di partire da immagini, per visualizzare l'anno che verrà. Inserisco, per esempio, foto che rappresentato luoghi in cui vorrei tornare o momenti in cui mi sono sentita bene, insieme ad immagini generiche di obiettivi che voglio raggiungere.
Una raccolta di foto che, partendo dal passato, mi permette di costruire una visione futura, che sarà alla base delle scelte che farò nel presente.
Ho scoperto che anche Leonardo da Vinci utilizzava un rituale simile3, infatti creava una lista di obiettivi, accostati a schizzi e disegni. Ma da genio quale era, la si poteva leggere solo ponendo il foglio davanti allo specchio!
Riti
Dove eravate e cosa stavate facendo nel 2008?
Ve lo chiedo perché in questo guardare al passato per scoprire il futuro, il 2023 segna la conclusione di un lavoro di trasformazione iniziato nel 2008 quando Plutone, il signore delle motivazioni profonde da cui dipende l'intero progetto della nostra esistenza, è entrato in Capricorno.
Il 23 marzo 2023 Plutone cambierà segno ed entrerà in Acquario e, a parte qualche mese di marcia indietro, vi resterà fino al 2044.
Essendo un pianeta lento, che ci impiega dai 12 ai 30 anni per spostarsi in un solo segno e 248 anni per girare tutto lo zodiaco, quando entra in un nuovo segno le nostre vite e la società nel suo insieme cambiano in modi senza precedenti.
Per cui il 2023 sarà l’anno per portare a chiudere vecchi progetti di vita e dare il via a quelli nuovi.
Ascolti
Sarà Plutone che ci mette lo zampino, ma quest’anno a Sanremo ci sarà il ritorno di Paola e Chiara, che non salgono su quel palco proprio dal 2008!4
E indovinate un po’ qual è la prima canzone ascoltata per radio il 1°gennaio di quest’anno?
Letture
Cosa c’è di meglio che iniziare l’anno con la lettura di poesie accostate a illustrazioni dal tratto leggero ed elegante? E allora non lasciatevi sfuggire i Buoni propositi di Maria Lo Conti e Ludovica M.S. Savoca.
Per avere questa plaquette composta di otto poesie e altrettante illustrazioni, lo trovate spiegato qui.
L’anno nuovo l’ho iniziato con un libro finalista al Premio Strega dello scorso anno, Nova, di Fabio Bacà. Devo dire che mi sta sorprendentemente piacendo.
Lo sto recuperando anche in vista dell’incontro che Strategie Prenestine farà con lui a fine gennaio in una serata online riservata ai soci. Se siete curiosə e volete partecipare, trovate qui le info per tesserarvi e partecipare a questa e altre iniziative.
Luoghi
Ho visitato per la prima volta il museo di Zoologia a Roma e ne sono rimasta affascinata per la ricchezza di animali che si trovano, ci sono anche due esemplari imbalsamati di uccelli ormai estinti. Unica pecca è data dalle descrizioni lacunose, soprattutto dei pannelli delle prime sale.
Se vivete a Roma potete addirittura entrare gratis, basta fare la Mic Card che con 5 euro l’anno vi permette di entrare gratuitamente ai 18 musei e 25 siti archeologici e storico-artistici della città.
Se siete a Napoli e dintorni, fino al 30 gennaio sarà possibile visitare gratuitamente “La fiera dei balocchi, mostra del giocattolo antico” nelle sale dell’Archivio di Stato di Napoli. La mostra è curata da Vincenzo Capuano, che mercoledì 11 gennaio presenterà a Villa Fernandes (Portici) il suo libro “Giocattologia Storia e teoria critica del giocattolo e del giocare” con la presidente dell’Associazione Tells Italy, Antonia Renzullo, e letture di Carlo Renzullo.
Altre parole, altre voci
A casa mia il cibo è sempre stato una cosa seria, si è sempre cucinato tanto e parlato tanto di cibo, di ricette, ingredienti, dei menù delle feste. Mio padre, che era il cuoco di casa, è sempre stato estroso e sicuro di sé, faceva tutto “a occhio” senza seguire particolari indicazioni, mentre mia nonna materna aveva un approccio più casalingo e si affidava molto a libri, ritagli, appunti presi su quaderni e diciamo che io sono rimasta subito più attratta da questa modalità. Ho ereditato la sua copia de Il Talismano della Felicità di Ada Boni, un volume che per quanto antiquato non dovrebbe mancare in nessuna casa, e ogni libro che nel tempo è andato ad arricchire la mia collezione mi ha sempre dato la sensazione di essere una porta di accesso a dei segreti, a qualcosa di nuovo che avrei potuto imparare, ad un viaggio che avrei potuto fare attraverso tecniche, sapori e racconti. Trovo che il cibo sia sempre un argomento emotivamente potente, che scatena sensazioni e ricordi profondi, e il fascino che ha sempre esercitato su di me mi ha portato ad accrescere sempre di più il numero dei libri con questo argomento fino a quando, nell’ultimo trasloco, mi sono resa conto di aver superato ampiamente il numero “consono” di libri e di essere sconfinata nella collezione. E osservando tutti questi titoli che nel tempo ho letto, studiato e approfondito, ho pensato che sarebbe stato bello avere un luogo in cui parlare soprattutto dei libri, non tanto delle ricette o degli ingredienti, ma proprio delle storie legate al cibo, del food writing, di come si possa utilizzare il cibo per raccontare aspetti della cultura, della storia familiare, della società. Ed è intorno a questa idea che ho iniziato a progettare la newsletter, Sfoglia.
Forse per una reminiscenza scolastica, la sensazione del nuovo anno che inizia per me è sempre stata più legata a Settembre che a Gennaio. Ho sempre preferito festeggiamenti tranquilli, con poche persone, un cenone classico, tendenzialmente a base di pesce e la lenticchia mangiata a mezzanotte. Essendo una grande amante della montagna una delle cose più belle per inaugurare il nuovo anno è sicuramente andare a sciare, quindi iniziare con quei sapori tipici della montagna invernale: le zuppe di orzo, il gulasch, il bombardino caldo con la panna e tutti i dolci strepitosi come la torta di grano saraceno, la Sacher, lo strudel.
René Guénon, grande conoscitore delle religioni antiche, spiega molto bene la funzione sovratemporale di Giano, ovvero quella che contiene in sé il presente ed ogni realtà:
il vero volto di Giano, quello che guarda il presente, non è, si dice, nè l’uno nè l’altro di quelli visibili. Questo terzo volto, infatti, è invisibile, perchè il presente, nella manifestazione temporale, non è che un istante inafferrabile; ma quando ci si eleva al di sopra delle condizioni della manifestazione transitoria e contingente, il presente contiene invece ogni realtà
Il 28 febbraio 2008 duettano con Michele Zarrillo al Festival di Sanremo di quell’anno, nella canzone L'ultimo film insieme.
Riti di passaggio e ricorsi astrali
Stasera andrò subito a cercare il mio diario del 2008, ma che bella immagine hai descritto!