Sotto il cielo di Mercurio retrogrado
Tutto il problema della vita è rompere la propria solitudine, comunicare con gli altri
(Il mestiere di vivere, Cesare Pavese)
Ero una spaventata ragazzina quartodicenne, a uno dei primi giorni di liceo, quando il barbuto e canuto prof di lettere - Vittorio Cavallaro - ci diede come compito per casa un tema su comunicazione e linguaggio.
Partendo dalla considerazione che l’uomo primitivo non utilizzava un linguaggio verbale complesso1 come il nostro, ci chiedeva di riflettere se l’uomo contemporaneo avesse potuto comunicare con altri tipi di linguaggio che non fosse quello verbale.
Ecco, da allora, credo di aver passato forse la parte migliore della mia vita a capire come le persone comunicano tra loro e i tipi di linguaggi che vengono usati.
Chissà, sarà poi per questo che sono finita a lavorare in questo campo, nonostante fossi nata con Mercurio, il pianeta della comunicazione, retrogrado!
Il filosofo Paul Watzlawick affermava che "è impossibile non comunicare"2. In ogni comunicazione si apre la relazione con l’altro e la definizione di chi siamo. La posta in gioco è la definizione di se stessi attraverso il rapporto con l’altro che implica un impegno del parlante nei confronti di ciò che asserisce.
È questo quello che mi affascina: come la capacità di comunicare possa regolare le relazioni con le persone.
Quando comunichiamo con una persona, a prescindere dallo strumento che usiamo (parole, immagini, suoni), entriamo in relazione con lei e il suo mondo. Un mondo di vissuti ed esperienze, fatto dalle parole che conosce e da quelle che la rappresentano.
“Il linguaggio è un atto identitario”3, che ci connota.
Facciamo un gioco: pensa a cosa è per te la comunicazione. Cosa ti viene in mente? Ci sono cose che ho scritto su cui non sei d’accordo? Se ti va, puoi scrivermi per poter confrontarci!
Puoi fare questo gioco con chi vuoi, su qualsiasi argomento, su quello che osservi: il confronto ci permette di vedere il mondo di chi ci sta intorno, di ampliare il nostro sguardo che si veste di nuove prospettive e di mettere in discussione anche le nostre credenze.
Io l’ho fatto con Valentina Aversano, che nella sezione “Altre parole, altre voci”, mi ha spiegato cosa sia per lei la comunicazione.
Riti
Email importanti che finiscono nello spam o che non partono, password dimenticate, pc che non funziona, cellulare che si blocca, difficoltà nel capire e nel farsi capire, problemi di connessione… Quante volte vi sono capitati questi imprevisti?
Ti do un consiglio, quando ti capitano questi contrattempi, leggi un oroscopo e controlla se in quei giorni Mercurio è retrogrado.
Secondo l’astrologia, Mercurio è il pianeta della comunicazione, della tecnologia e dei contatti e quando è retrogrado4 la sua energia funziona in modo inverso, disturbando il normale flusso della comunicazione. Si possono verificare tutta una serie di intoppi e ritardi nelle comunicazioni e nei trasporti (puoi consultare la lista di incidenti che ha stilato il mio astrologo di fiducia, Simon & the Stars!).
Per ora puoi stare tranquillə, il prossimo moto retrogrado di Mercurio è previsto dal 29 dicembre 2022 al 18 gennaio 2023.
Ecco come prepararsi al moto retrogrado di Mercurio:
Fai il backup di file e dati importanti
Ricontrolla tutte le fasi di un progetto
Riprendi in mano vecchi progetti accantonati
Usa il periodo per elaborare idee, rivedere progetti e migliorare i tuoi canali comunicativi
Fai un corso di formazione
Stacca e riposati
Letture
Tutto ciò che possiamo raccontare e fin quando non lo diciamo non ne prendiamo possesso. È così che guadagniamo la libertà di reinventarci.
Sono parole tratte dalla newsletter Immersioni di Chiara Gandolfi.
Quando penso alla comunicazione, al saper dare la giusta forza evocativa alle parole, è il suo il nome che mi viene in mente.
Non a caso lei si definisce Verbal Designer.
Io la seguo su instagram dove scrive le Baletter, cartoline digitali, e parla del suo lavoro. Inoltre, ha scritto per Zandegù un manuale per trovare il proprio stile di scrittura e comunicare con “parole brillanti”: Scrivi più bianco.
E poi c’è anche il podcast Cabaretto, in cui, insieme a Damiano Tescaro, tratta di temi legati al mondo della comunicazione.
Visioni
Durante la pandemia, Prime video aveva deciso che fosse giunto il momento di consigliarmi Good girls revolt, una serie del 2016, di cui non avevo mai sentito parlare.
Ispirata a fatti realmente accaduti, la serie parla di un gruppo di ricercatrici del Newsweek5 che nel 1969 decidono di fare causa alla rivista, con l’obiettivo di richiedere gli stessi diritti dei colleghi uomini. La causa cambiò per sempre i luoghi di lavoro.
La serie è ben fatta, ha un ritmo scorrevole, ottimi attori e vengono affrontate molte tematiche femministe, con tanti spunti di approfondimento: la parità di genere e salariale in quel contesto storico, le strategie di potere sessuale all'interno del posto di lavoro, i tumulti politici della fine degli anni '60 e la durezza delle condizioni del lavoro nel settore dei media e della comunicazione.
Arrivata all'ultima puntata, mi accingevo a guardare la seconda stagione, quando scopro che una seconda stagione non esiste.
Amazon l'ha cancellata, nonostate i buoni ascolti. Forse non è un caso che chi prese la decisione - il fondatore di Amazon Studios, Roy Price - fu accusato di molestie sessuali, un anno dopo.
E forse non è un caso che il libro omonimo, scritto da una delle protagoniste della rivolta, Lynn Povich, non sia mai stato tradotto in italiano.
Ascolti
Stavo pensando a una canzone che potesse accompagnare la lettura di questa newsletter, quando mi sono accorta che Good girls revolt ha in comune con la più famosa delle serie tv sul mondo di media e comunicazione, Mad Men, la canzone Is That All There Is?
Sicuramente c’entra il fatto che entrambe le serie tv abbracciano lo stesso periodo storico e che la canzone, scritta da Jerry Leiber e Mike Stoller, fu portata al successo - inaspettato - nel 1969 dalla cantante americana Peggy Lee.
Ma la spiegazione migliore arriva dalle parole dello sceneggiatore di Mad Men, Matthew Weiner6, che descrive la scelta della canzone per una delle puntate della serie per come riusciva a rendere "il sentimento della fine di un decennio che ha visto il successo materiale unito alla vita e alla morte".
Luoghi
Domenica 16 ottobre dalle 17.00 alle 18.30 sarò con @strategieprenestine (il gruppo di lettura più bello che ci sia!) alla libreria Tuba (via del Pigneto 39/a - Roma) a chiacchierare di libri insieme alle ospiti di inquiete festival.
Se ti va di bere una birra insieme ci vediamo lì.
Altre parole, altre voci
“Quando ero piccola mi piazzavo sul balcone e chiedevo a chi passava sotto casa: Che fai? Dove vai?. Le persone a un certo punto cercavano di sfuggirmi nascondendosi, però io non mollavo, volevo sapere i fatti. La comunicazione per me è questo: scoprire quello che non so e condividere quello che amo o che mi colpisce. È una relazione fatta di ascolto, scambio, arricchimento reciproco. Quando comunichiamo ci incontriamo a metà strada e ci facciamo trasformare un po' da quello che succede nel frattempo. Online poi abbiamo la possibilità di parlare con chi ha i nostri stessi interessi e di costruirci nicchie da abitare insieme a chi ci somiglia di più. A volte ci piace fin troppo rinchiuderci nelle nostre bolle, altre facciamo di tutto per lasciarci alle spalle quello che conosciamo già e che non ci rappresenta più. Comunicare sul web vuol dire esplorare, sperimentare linguaggi e piattaforme, costruirci nuovi punti di riferimento, allenare la creatività e i riflessi. Il nostro punto di vista diventa la nostra voce: cosa scegliamo di raccontare di una giornata, di qualcosa che ci è successo o di una notizia che ci tocca, è un indizio che dice chi siamo, cosa è importante per noi. Sono sul web da vent'anni e ancora trovo prezioso il potersi esprimere in modo lento attraverso la scrittura, che sia su un blog, in una newsletter o su un magazine: non posso fare a meno di spazi così, sia per raccontarmi che per dialogare. Non bisogna avere paura di portare fuori quello che abbiamo dentro: scegliamo qualcosa che amiamo e iniziamo a condividerla con altre persone. Anche la passione più strana o specifica o che ci sembra più rara, può creare intorno a sé una bella comunità. Basta solo cominciare.”
È il primo degli Assiomi della Comunicazione di Paul Watzlawick
Lo spiega Vera Gheno nel TEDxMontebelluna “Il potere delle parole giuste”
Per spiegare cosa sia il moto retrogrado di un pianeta faccio l’esempio di quando si sta su un treno e si affianca un altro treno che va più veloce e per una frazione di secondo ci sembra di muoverci all’indietro. Ecco, non è che i pianeti improvvisamemte invertono la loro rotta, ma semplicemente in alcuni giorni, guardando dalla prospettiva della terra, si ha un’illusione ottica di un movimento all’indietro
Nella serie chiamata News of the Week